Job Act (Legge Biagi)
La riforma del mondo del lavoro
Le principali innovazioni della riforma del Lavoro (Job Act)
Tutele crescenti
Sono state fornite nuove regole più chiare e certe qualora si verifichino licenziamenti illegittimi.
I lavoratori in questo caso saranno garantiti da un’indennità economica proporzionata alla loro anzianità aziendale.
Comportamenti discriminatori o palesemente strumentali dei datori di lavoro saranno sanzionati con la reintegra del dipendente. Si previene il contenzioso giudiziario tramite un nuovo modello di conciliazione.
Politiche attive
Il modello di flexicurityinaugurato dal Jobs Act si basa su un equilibrio tra le politiche passive di sostegno al reddito e le politiche attive. Queste ultime favoriscono l’effettiva ricollocazione del lavoratore, tramite percorsi personalizzati e utili all’acquisizione di nuove competenze. I Servizi per l’Impiego, coordinati dalla nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, sono potenziati per creare sinergie efficienti e migliorare l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Tutti i cittadini potranno accedere ad attività di orientamento, ausilio, avviamento alla formazione e accompagnamento al lavoro, garantendo in tutto il territorio livelli essenziali di prestazione.
I Centri per l'Impiego sigleranno con l'utente un Patto di Servizio Personalizzato che indicherà le azioni mirate per favorire l'inserimento e il reinserimento nel mondo del lavoro. L'assegno di ricollocazione rappresenta una sperimentazione in cui pubblico e privato forniscono una risposta concreta al cittadino. Per la prima volta, in tutte le Regioni e Province Autonome, si introduce un diritto soggettivo del disoccupato ad avere una dote da spendere per ricevere un sostegno specialistico ed intensivo nella ricerca di un nuovo lavoro, e su questo aspetto si punta in modo concreto e innovativo. La partecipazione attiva del soggetto richiedente sarà, infine, garantita da strumenti di condizionalità.
L’obiettivo primario del Jobs Act è creare nuova occupazione stabile. Il contratto a tempo indeterminato diventa finalmente la forma di assunzione privilegiata.
Gli incentivi alle assunzioni sono oggetto di restyling, insieme a quelli per l’autoimpiego e l’autoimprenditoria. Per quest’ultimi, nello specifico si opera una razionalizzazione per costruire anche una cornice giuridica nazionale grazie alle esperienze positive già avviate a livello regionale, con particolare attenzione allo sviluppo e al consolidamento dell'imprenditoria femminile. Per gli incentivi rivolti ai datori di lavoro si prevede di introdurre dei nuovi strumenti statistici che permetteranno di valutare l’efficacia della misura adottata, differenziando le agevolazioni in base alle caratteristiche del lavoratore beneficiario e le sue probabilità di trovare occupazione.
Maternità
La partecipazione delle donne al mercato del lavoro e la loro valorizzazione professionale sono condizioni irrinunciabili per la crescita del Paese. La conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro delle donne e la promozione di sistemi di welfare aziendale sempre più innovativi sono obiettivi prioritari che il governo si è posto.
Il Jobs Act va quindi in questa direzione, in particolare per quanto riguarda la tutela della maternità e la valorizzazione dell'esperienza genitoriale. Una maggiore flessibilità interessa il congedo obbligatorio di maternità, al fine di favorire il rapporto madre-figlio senza rinunciare alle tutele della salute della madre. Le lavoratrici autonome potranno finalmente usufruire del congedo parentale. Anche le madri iscritte alla Gestione Separata INPS saranno maggiormente tutelate: il mancato versamento dei contributi da parte del committente non metterà a rischio la fruizione dell'indennità di maternità.
I genitori adottivi o affidatari si vedranno riconosciuti i loro diritti per la fruizione dei congedi parentali o per l'applicazione del divieto di svolgimento di lavoro notturno. Infine le donne vittime di violenza di genere potranno richiedere un congedo trimestrale dal lavoro fruibile anche su base oraria.
Flessibilità
La rivoluzione del lavoro passa dalle aziende. Un orario lavorativo meno rigido, il telelavoro, la possibilità di fruire dei congedi parentali anche su base oraria: sono alcune delle soluzioni per conciliare le esigenze personali dei lavoratori, anche autonomi, a quelle produttive delle imprese. La contrattazione aziendale può fornirne soluzioni più funzionali ed efficaci, per questo sono incentivate le politiche aziendali e i premi di produttività che aiutino a creare nuovi modelli organizzativi.
La flessibilità sul lavoro permette di aiutare concretamente i genitori che lavorano, ma anche chi ha più bisogno di sostegno come i malati affetti da patologie croniche che saranno facilitati nella trasformazione del proprio orario di lavoro a part-time.
Tutela del lavoro
Il Jobs Act punta ad una maggiore equità sociale anche tramite l'universalizzazione degli strumenti di sostegno al reddito per chi è disoccupato. Nessuno deve rimanere escluso, per questo - al termine del rapporto di lavoro - l’accesso alla Nuova AspI (NASPI) è possibile anche a chi ha una storia contributiva breve. Più semplice l’accesso alla disoccupazione anche per i collaboratori a progetto con la nuova DIS-COLL. Inoltre per i soggetti più svantaggiati è previsto l’Assegno di disoccupazione involontaria (ASDI) che potrà essere richiesto una volta conclusa la NASPI.
Un nuovo impianto di regole riguarda anche i lavoratori sospesi - quindi in costanza di rapporto di lavoro - con il riordino degli ammortizzatori sociali. L'estensione agli apprendisti della Cassa Integrazione Ordinaria e Straordinaria e la revisione della disciplina sui fondi di solidarietà garantiranno ad una platea più vasta di lavoratori prestazioni di sostegno al reddito durante i periodi di crisi aziendale. Le imprese che ricorrerrano alla causale del Contratto di Solidarietà potranno beneficiare delle integrazioni salariali fino a 36 mesi in riferimento ad un quinquennio mobile.
Tutela del lavoratore significa anche ostacolare le ipotesi di irregolarità del rapporto lavoro e promuovere la legalità come premessa indispensabile per la creazione di occupazione e lavoro dignitoso. Per questo sono in programma una serie di interventi, tra cui la costituzione di un Ispettorato nazionale del lavoro, per semplificare le attività di contrasto al lavoro nero e irregolare e quelle di prevenzione e promozione in materia di salute e sicurezza.
Semplificazione
Instaurare un rapporto di lavoro e gestirne le varie fasi sarà più facile.
Una ricognizione sistematica delle norme esistenti e delle molteplici tipologie contrattuali, unitamente a una valutazione della coerenza di queste con il tessuto occupazionale e il contesto produttivo, favorirà l’orientarsi delle aziende. Saranno eliminati i contratti scarsamente diffusi o che sono stati utilizzati in maniera distorta ed elusiva come le associazioni in partecipazione e le collaborazioni a progetto. Il passaggio verso la forma di lavoro stabile e subordinato permetterà alle aziende non solo di non incorrere in sanzioni, ma anche di usufruire degli incentivi introdotti dall’ultima Legge di Stabilità (Legge n.190/2014) per le assunzioni a tempo indeterminato, garantendo così un cambiamento qualitativo del mercato del lavoro.
Si interviene sull’apprendistato, riducendone anche i costi per le imprese che vi fanno ricorso, e favorendone l’utilizzo in coerenza con le norme sull’alternanza scuola-lavoro. Più flessibilità anche per il collocamento mirato, in modo da creare una cornice normativa più dinamica e adatta al raggiungimento di risultati migliori in termini quantitativi e qualitativi.
Inoltre la digitalizzazione delle comunicazioni verso la Pubblica Amministrazione e la riduzione degli adempimenti burocratici permetteranno sia alle aziende, sia ai cittadini di interfacciarsi con le istituzioni in una maniera più veloce ed efficace.